Il Nervo Vago ( dal latino “Vagus”, Vagante ) è forse il nostro nervo più importante.
Ha un decorso lunghissimo ed intricato, che dalla sua origine nel tronco encefalico lo porta in tutto il corpo, innervando numerosi organi come stomaco, intestino, colon, ma anche molti muscoli: laringei, faringei e dulcis in fundo, anche il diaframma.
Struttura e funzioni del nervo vago
La sua rilevanza è determinata soprattutto dalle molteplici e complesse funzioni che svolge, tra cui: peristalsi intestinale, miglioramento della popolazione del microbiota intestinale, connessione tra intestino e cervello e reclutamento di alcuni muscoli della bocca, inclusi quelli del parlato e della respirazione e -infine- sudorazione.
La sua attività, definita Tono Vagale , è strettamente collegata all’ HRV (Variabilità della Frequenza cardiaca), fattore indicativo della nostra salute, in quanto un suo valore elevato cela una buona sincronia cerebrale e periferica , indispensabile nelle risposte a stress immunitario e ormonale periferico.
In sintesi, un corpo sano con un sistema cardiovascolare in salute, mostrerà, in condizione di riposo, una sorprendente irregolarità fra battiti cardiaci e una notevole Variabilità della Frequenza Cardiaca; viceversa un organismo soggetto a stress cronico, avrà un ritmo cardiaco molto regolare e con scarse variazioni ( è stato riscontrato che molte persone affette da diverse patologie sottoriportate, hanno un HRV più basso rispetto a persone sane o senza questi vizi o fattori di rischio).
Correlazioni, attività simpatica ed infiammazione del nervo vago
Continuando, il Nervo Vago aumenta la vasodilatazione ed il flusso sanguigno, è responsabile della frequenza cardiaca ed ha ripercussioni sul nostro comportamento e sulla sfera emotiva, compresa la nostra autoregolazione, l’inibizione, la memoria, la capacità di risoluzione dei problemi. È chiaro che in condizioni ottimali aumenta la probabilità di adottare comportamenti sani, che riducono il rischio di sviluppare malattie e dei principali GBD ( impatto globale delle patologie ).
Purtroppo, numerosi fattori quali un’eccessiva Attività Simpatica (SNS), stress psicosociale, cattive abitudini, riduzione dell’Attività Parasimpatica (di cui il Nervo Vago è l’asse portante), stress ossidativo e conseguente infiammazione cronica, oggigiorno sono le principali cause di numerose malattie cardiovascolari, polmonari, di ictus, diabete e diversi tipi di tumore.
Il Vagante ha recettori per le citochine infiammatorie che lo informano -appunto- sull’infiammazione periferica del corpo. Esso è in grado di inibirla tramite la secrezione di cortisolo (dall’asse ipotalamico-ipofisario-surrenale) e, in secondo luogo, attraverso il rilascio di Acetilcolina dai linfociti T.
Insieme, queste due vie costituiscono il riflesso antinfiammatorio vagale.
La stimolazione vagale
L’essere umano non è in grado di regolare in maniera cosciente l’attività di questo nervo, ma è comunque possibile comunque stimolarla ed allenarla con diversi metodi, inibendo così tutti questi fattori invalidanti. Uno su tutti è la Stimolazione Vagale ( VNS), ma notevoli risultati hanno anche l’ Attività Fisica, l’alimentazione, yoga, un buon sonno ristoratore e forme di meditazione.
La chiave principale di tale stimolazione è la RESPIRAZIONE!
La VNS può aumentare inoltre l’efficacia dei trattamenti oncologici comuni, grazie alla capacità di ridurre l’infiammazione e sintomi come stanchezza, dolore sistemico, ansia, depressione, insonnia e deterioramento cognitivo legati al cancro ( causate dal tumore da un lato e dai trattamenti convenzionali dall’altro).
Grazie alle ultime ricerche scientifiche, sono stati sviluppati dispositivi elettrici invasivi, non invasivi e transcutanei di stimolazione del Nervo Vago correlati all’HRV, con notevole riduzione anche di mal di testa cronici, stati infiammatori e depressione.
Ulteriori studi sugli stimoli (ancora solo in ambito animale), hanno mostrato guadagni nella riduzione della vastità di infarto sui cani, sulla velocità di recupero delle capacità motorie in diverse specie animali, sull’aumento di glucosio assorbito e miglior sensibilità insulinica in altre specie affette da diabete. Buoni i risultati anche a livello farmacologico, tramite l’utilizzo di Semapimod.
Conclusioni
Le ultime analisi sono state importantissime per valorizzare ancora di più le funzioni del Nervo Vago ed il suo impiego nel trattare le GBD e malattie come diabete, ictus, infarto del miocardio e cancro , grazie alla capacità di inibire lo stress ossidativo, l’infiammazione e l’attività simpatica (e ipossia associata).
I Risultati dimostrano che una maggiore attività vagale, corrisponde ad un basso rischio di ammalarsi e che la misurazione di routine di HRV può essere prognostica e predire queste malattie.
Dato che è sempre bene muoversi in anticipo, la facilità di misurazione dell’ HRV (tramite ECG o dispositivi a impulsi del dito) richiederebbe, da parte dei medici e responsabili delle politiche sanitarie, sicuramente un suo impiego maggiore per la previsione e la possibile prevenzione nella popolazione.
Riteniamo quindi che il Nervo Vago, grazie agli effetti positivi elencati in tutto l’articolo, possa soddisfare questi criteri, avendo impatto positivo anche in ambito economico, clinico e sociale.
Articolo a cura di
Nicola Vandini – Redazione Fit Lab