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Sappiamo che l’80% delle informazioni del mondo che ci circonda arrivano al cervello attraverso il sistema visivo, possiamo quindi dedurre che la visione è la regina dei mezzi di informazione. Attraverso il recettore visivo e le altre vie sensoriali l’atleta programma e controlla l’azione, l’ informazione visiva è determinante per il movimento e non è difficile pensare che non si può avere una buona prestazione sportiva se ci sono abilità visive carenti.

visione-sport È importante quindi eseguire un accurata valutazione oculistica che escluda eventuali alterazioni anatomiche del sistema visivo e difetti di vista (miopia, ipermetropia e astigmatismo) e una valutazione ortottica che va a testare le abilità visive implicate nello sport.

Nelle performance sportive l’ abilità visiva maggiormente utilizzata  è l’acuità visiva dinamica, cioè la capacità di distinguere dettagli in movimento. Questa è strettamente collegata ai movimenti oculari.

Essi sono: i movimenti oculari rapidi (saccadi), il riflesso vestibolo-oculare e optocinetico, i movimenti di vergenza e i movimenti lenti d’inseguimento. Tutti sono preposti nell’indirizzare lo sguardo sul bersaglio, come nel caso del calcio sulla palla o sull’avversario. Oltretutto è importante avere una buona visione periferica che consente di individuare gli altri giocatori e gli oggetti alla periferia del campo visivo.

La visione periferica

È una delle abilità visive più utili per un giocatore di pallavolo, basket o calcio. Permette all’atleta di essere sempre cosciente della posizione dei propri compagni, degli avversari e delle linee di campo. Se non esistesse visione periferica, gli atleti dovrebbero continuamente ruotare lo sguardo e la testa per fissare uno o l’altro dei particolari.

Altro aspetto della funzione visiva importante nella prestazione sportiva, è la sensibilità al contrasto. Soggetti con scarsa sensibilità al contrasto avranno più difficoltà nel percepire oggetti movimento. La sensibilità al contrasto è strettamente dipendente dalla qualità della visione binoculare.

Una fusione efficiente delle immagini provenienti dei due occhi produce una serie di vantaggi quali: un leggero aumento dell’acuità visiva, un incremento nell’estensione del campo visivo pari al 30%, un incremento della sensibilità al contrasto di circa il 40% e una migliore stereopsi (visione tridimensionale). Tutte queste abilità possono essere potenziate con un training di sport vision che verrà personalizzato in base alle esigenze dell’atleta allo sport praticato che ha un proprio setting fatto di regole, attrezzi  e condizioni ambientali specifiche.

L’ortottista specializzato in sport vision deve sempre effettuare un’ analisi accurata delle esigenze visive di ogni singolo atleta, così da organizzare un intervento e un piano di potenziamento che consentono allo sportivo di raggiungere la migliore performance sfruttando al massimo le abilità visive implicate.

 

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