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Pilates: non solo stretching!

By 24 Gennaio 2022Allenamento

Come nasce il metodo pilates?

Il metodo Pilates prende nome dal suo ideatore, Joseph Pilates. Originario di Dusserldorf, soffriva di rachitismo e di asma. A causa della sua salute cagionevole sviluppò una grande consapevolezza dei suoi limiti, tuttavia ciò non gli impedì di appassionarsi ad ogni tipo di attività sportiva, praticare arti marziali orientali e yoga.

Durante la prima guerra mondiale, fu internato nel campo di prigionia di Lancaster e fu proprio durante questo periodo che si impegnò per sviluppare al meglio i suoi esercizi tecnici. Successivamente, praticando la professione di infermiere, iniziò a mettere in pratica i suoi esercizi anche su persone costrette a letto. Capì infatti che utilizzando molle nelle sbarre, riusciva a lavorare con delle resistenze e dunque attivare la loro muscolatura.

Da lì iniziò la sua carriera come allenatore sportivo e decise di trasferirsi in Inghilterra dando così vita al metodo che, in un primo momento, venne chiamato Contrology. Il metodo mirava non solo a sviluppare controllo muscolare e posturale, ma anche a potenziare la flessibilità, l’elasticità, la resistenza muscolare; il tutto includendo una connessione mente-corpo.

pilates john

Quali sono i principi?

Soffermiamoci su quelli che sono i principi fondamentali del Pilates. Possiamo adottarli come linee guida, per facilitarne l’apprendimento.

  • BARICENTRO: È il fondamento di tutti i movimenti, fulcro del metodo Pilates sia dal punto di vista fisico che dal punto di vista strutturale.
    J. Pilates definiva power house l’area compresa tra la parte finale della cassa toracica e la porzione più bassa del bacino. Da un centro forte e stabile, situato tra addome e schiena, possono partire movimenti più efficaci. Ogni movimento inizia con l’attivazione del core e della sua muscolatura per mobilizzare il tronco e per stabilizzare le articolazioni, così da consentire il transfer del movimento in altre parti del corpo.
  • CONCENTRAZIONE E CONTROLLO: Ogni movimento è frutto di un processo del pensiero. Il controllo dell’intensità, l’ampiezza e la velocità del movimento necessitano di una presenza mentale costante per ottener maggiore efficienza in ogni esecuzione.
  • PRECISIONE: Solo un’attenzione costante alle posizioni di partenza e di arrivo, con gli arti allineati e le articolazioni in grado di muoversi nel tempismo corretto, permette esecuzioni efficaci.
  • FLUIDITÀ: Intesa come armonia del movimento, è espressione del grado di coordinazione con cui si muovono le varie articolazioni e col quale interagiscono i vari segmenti corporei. La continuità tra i singoli esercizi garantisce l’efficacia dell’allenamento.
pilates poses

Il Pilates in Fit Lab

Ci capita spesso che ci venga richiesto di fare pilates perché prescritto dall’ortopedico o perché si pensa che “faccia bene fare un po’ di stretching“.
Beh… mi dispiace dirvi che lo stretching, classicamente inteso, lo facciamo raramente.

Prima di iniziare una seduta, la prima domanda che faccio è “come stai?”

Può sembrare scontato ma, per quanto per quanto si possa organizzare la lezione di pilates la sera prima, se qualcuno dovesse avere qualche fastidio, algìa o si senta semplicemente stanco dopo una settimana intensa, si cerca sempre di adattarla, se non modificarla del tutto, in base alle necessità.

Quindi, prima di fare un Hundred, un one leg stretch, partiamo da una cosa molto semplice e che può risultare banale, ma non lo è: acquisire consapevolezza del proprio corpo.

Consapevolezza di come respiro, di come mi muovo, di come imparare a gestire le pressioni addominali, di come riuscire a tenere la colonna allineata senza per forza fare un teaser, restando semplicemente in quadrupedia.

Certo le prime lezioni non saranno molto motivanti, instagrammabili. Tuttavia percepire l’attivazione di muscoli di cui prima non immaginavamo nemmeno l’esistenza o, semplicemente, uscire dalla sala con un gran sorriso e tanta tranquillità mentale, magari dopo una giornata frenetica… beh, credo non abbia prezzo!

Solo dopo aver preso consapevolezza del proprio corpo si può dire di aver iniziato ad approcciarsi al metodo del Pilates, inserendo in maniera graduale esercizi adattandoli naturalmente alle specifiche esigenze di ciascuno.

E i risultati? L’esperienza di Ambra

“Quando ho intrapreso questo percorso ero molto sfiduciata, in quanto avevo dolori persistenti che mi limitavano in qualsiasi cosa. Sono ormai 5 mesi che pratico pilates e ho riscontrato dei miglioramenti soprattutto fisici, non ho più dolori, ho imparato ad ascoltare il mio corpo e non posso negare di quanto il mio umore e la mia autostima sono migliorati! GRAZIE RAGAZZI!”

Ma quindi il PILATES fa bene?

Possiamo dire che il MOVIMENTO fa bene in ogni sua forma e ad ogni età!!! Dunque anche il Pilates fa bene, in particolare perché grazie ai movimenti controllati ed armonici porta ad una maggiore consapevolezza corporea e ad un miglioramento delle capacità funzionali. Inoltre favorisce anche l’equilibrio psicofisico.

Joseph Pilates stesso affermava:

“E’ la mente che costruisce il corpo”.

Ti interessa? Scopri il pilates in Fit Lab.

Articolo a cura di

Doriana Ruggiero, redazione Fit lab

Ricerca fonti a cura di Nicola Vandini

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