E se il parco fosse la nostra “batteria”?
Vivere a contatto con la natura, per il modo in cui viviamo la quotidianità nelle nostre città, era una cosa rara già prima della pandemia. Adesso sembra essere praticamente un miraggio!
Cambierà ancora il modo in cui vivremo gli spazi della nostra città dopo questa seconda chiusura? Con quali occhi guarderemo quel parco, che fino a ieri poteva sembrare un agglomerato di suppellettili messi in fila, mentre oggi appare come un gran polmone verde?
È fuori ogni dubbio che la mancanza di tempo porta a rimandare, a rinunciare, a dimenticare di provare nuovi approcci e sensazioni. Per qualcuno potrebbe significare ri-tornare indietro nel tempo, magari a quando era bambina o bambino, ed i nonni lasciavano liberi di correre, a piedi scalzi tra i profumi e i suoni della natura. Per altri potrebbe significare scoprire sensazioni di bimbo, rese “adulte” dalla consapevolezza di essere qui ed ora.
Ma quali sono i benefici apportati dal contatto con la natura, la terra?
I benefici del contatto con la natura
Earthing: la carica che la nostra madre terra ci restituisce standoci a diretto contatto. Per alcuni potrebbe apparire riduttivo o semplicistico il consiglio di fare una passeggiata a piedi nudi sulla spiaggia o sull’erba, invece questo riduce i livelli di infiammazione del nostro corpo. Noi uomini siamo strettamente connessi alla terra, perché composti da circuiti bioelettrici (cuore; cervello; sistema nervoso; muscoli; sistema immunitario), così come la terra ha il suo campo elettrico ed energetico.
Tanti studi scientifici hanno riportato i grandi benefici apportati da questa attività, che sarebbe bene far diventare una sana abitudine:
- riduzione del dolore cronico
- riduzione dell’infiammazione
- miglioramento del sonno
- aumento dell’energia
- normalizzazione dei ritmi biologici del corpo
- diminuzione dei sintomi mestruali e ormonali
- migliora la pressione del flusso sanguigno
- velocizza il recupero fisico dopo ad un’intensa attività sportiva.
Occhi e respirazione
L’immersione in un polmone verde favorisce la respirazione profonda.
In pochi sanno che una respirazione profonda è essenziale ai fini della vista: trattenere molto il respiro offusca la visione delle cose che abbiamo davanti agli occhi. Molti tra disegnatori, scrittori, contabili, stilisti, stenografi, quando intervistati, ammettono che lavorare per ore ad una scrivania li porta ad un’attenzione spasmodica, che spesso fa sì che dimentichino di respirare (apnea da tecnologia).
“Bisogna fornire agli occhi l’ossigeno e migliorare la circolazione. L’unico mezzo è una respirazione profonda”.
Inoltre, una visione profonda consente il rilassamento dei muscoli oculari. Questo spesso porta ad un miglioramento di condizioni croniche, come mal di testa e capogiri.
“Se una persona, desiderando di vedere con chiarezza, espirasse profondamente, la visione diverrebbe più vivida e perfino gli occhi più offuscati potrebbero consentire un barlume di vista”.
Anche l’orecchio vuole la sua parte
E poi il suono… dei passi delle foglie d’autunno, di un fiume che scorre, del mare che si infrange su uno scoglio, del cinguettio di uccelli in amore. Il suono della natura ha un potere liberatorio, catartico sul nostro organismo.
Rappresenta una via di fuga da tutti quegli abituali rumori di fondo della nostra quotidianità. Una ricerca della Medical School di Birghton e Sussex della University of Sussex, riferisce che ascoltare i suoni della natura può provocare un cambiamento nei nostri sistemi corporei e mentali, favorendo relax e benessere.
A noi non rimane che consigliarvi di limitare l’utilizzo delle scarpe per non interrompere il “circuito elettrico” con la terra. La “batteria uomo” si è quasi completamente staccata dall’ “alimentatore terra” che ci ricarica costantemente.
A voi, invece, non rimane che dedicare un po’ di tempo alla natura.