La sintomatologia del dolore e le soluzioni posturali
Il dolore è il sintomo primario che avverte il nostro corpo nel momento in cui qualcosa ci duole, ci nuoce e determina l’esatto opposto di ciò che ci fa stare bene. In termini scientifici, il sistema neurovegetativo (incosciente) informa il cervello “che questa cosa duole”. Le vie nervose periferiche, attraverso una codifica neuro-elettrica, fanno viaggiare l’informazione fino all’ SNC, in particolare all’interno del fascio Spino-Talamico, registrando l’evento, la situazione, l’oggetto che ha provocato dolore. La parte esperenziale del dolore è invece gestita, valutata e “sentita” dalla Corteccia cerebrale e dalla Formazione Reticolare.
Alcuni scienziati hanno approfondito il concetto andando ad analizzare le onde elettromagnetiche che il cervello emana in presenza di un’esperienza dolorosa paragonandole a quelle di un’ esperienza gioiosa ed hanno notato una cosa molto particolare:
“le onde che accompagnavano l’emozione negativa legata al dolore erano molto lunghe ma di bassa intensità, a differenza delle onde legate a sensazioni di piacere e di gioia che erano estremamente brevi ma di altissima intensità”.
Questo accade per un motivo molto semplice: una sensazione dolorosa nasce per ricordarci di stare lontano dalla fonte di tale esperienza e lo deve fare in maniera costante per assicurarsi che ciò avvenga. Le emozioni di gioia invece sono molto intense ma brevi, perché devono spronarci a cercarle ancora e non fermare mai la nostra propensione al piacere. Spesso, nel nostro lavoro, incorriamo in persone che lamentano dolori localizzati, il più comune, ad esempio, il mal di schiena. In questo caso il segnale doloroso viene avvertito nei modi più disparati: dalla semplice pesantezza alla fitta dolorosa che si percepisce in seguito ad un determinato movimento, suggerendoci dunque di evitarlo nuovamente.
In realtà il nostro consiglio, nel caso del mal di schiena, è di non cercare “vie di fuga” alternative, ma analizzare e risolvere il problema, il dolore dunque in una maniera differente. Ci spieghiamo meglio: immaginiamo di avere un autostrada (le nostre vie di trasmissione nervosa) in cui c’è stato un incidente (il danno che provoca dolore). Se continuassero ad arrivare automobili sul posto si formerebbe una coda molto lunga, che potrebbe crescere a dismisura ( i segnali neuro-elettrici del dolore). La prima soluzione che adotta il corpo per ovviare all’evento è quella di creare “deviazioni”, dei collegamenti alternativi che possano permettere di superare l’ingorgo, ma non faremmo altro che creare probabilmente altre file ed ingorghi altrove.
Qual è la soluzione migliore allora? Agire sull’incidente ( il danno tissutale) e comprendere gli agenti scatenanti per poter evitare che in quella tratta possa verificarsi nuovamente. In termini sportivi si può agire e prevenire una manifestazione dolorosa come il mal di schiena, con una corretta igiene posturale che educa a gestire nel modo più appropriato tutti i movimenti della nostra vita quotidiana che potenzialmente possono aumentare l’incidenza di infortuni.
Il dott. McGill, opinion leader mondiale in merito al “Back Pain”, suggerisce proprio questa tipologia di approccio nel trattamento e nella prevenzione delle sintomatologie dolorose del rachide. Noi di Fit Lab Allenamento & Postura proviamo a mettere in campo queste “armi” quotidianamente, considerando il corpo come un sistema “integrato e connesso” in cui, noi operatori, fungiamo da catalizzatori delle reazioni di autoguarigione che sono, in effetti, il mezzo più potente che possediamo.
Ringraziamo la prof.ssa Lucangeli per l’ispirazione al contenuto.