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IMPRESA: QUESTIONE DI UOMINI O NUMERI?

Secondo i dati raccolti dalla CGIA, il 55,2% delle imprese chiude i battenti entro i primi 5 anni di attività.
Sì, è vero: è diventato oneroso “tenere in vita” la cara e vecchia partita iva, nonostante gli ammiccanti e nuovi regimi di vantaggio. Altrettanto vero è che incide la dimensione dell’impresa, perché da questa dipendono costi diretti ed indiretti da sostenere. E, ancora: è vero anche che avviare un’attività, ed arrivare “a regime”, richiede delle risorse economiche.

Inoltre vi è un aspetto fondamentale e spesso trascurato: il fattore UOMO.
Per fare impresa non bastano solo le condizioni numericamente favorevoli, né le sole competenze tecniche insite o specifiche che si crede di possedere. In Italia non vi è una soglia di accesso nell’imprenditoria, al suo interno si può circolare “senza patente”, ma attenzione a rimanere senza carburante!

Lo sviluppo di ciascuna impresa dipende dagli uomini che la animano perché sono loro che tracciano il sentiero della sua crescita. Mi sento di dire che le persone all’interno di un’azienda sono il braccio attraverso cui è possibile trasformare le idee in operazioni.

Sviluppare un’impresa:

Per un’impresa, il processo di governo si sviluppa in 2 momenti: il momento politico ed il momento esecutivo.

Il primo è quello che assiste al passaggio che c’è tra la formulazione delle idee all’ assunzione delle decisioni; il secondo va dalla decisione all’operazione. Questo processo consta di 4 fasi:

  1. Formulazione delle idee;
  2. Conversione delle idee in decisioni;
  3. Trasformazione delle decisioni in operazioni;
  4. Conversione delle operazioni in risultati (vale a dire misurazione in termini contabili ed extra-contabili dei risultati del processo di governo).

Rispetto al momento esecutivo, c’è da dire che è quello in cui avviene l’implementazione della strategia ed in questa fase è importante capire come le idee siano indispensabili per condurre le aziende al successo. Il sistema delle idee può essere definito come “l’insieme delle rappresentazioni di fenomeni aziendali che si forma nelle menti degli uomini dell’azienda”.

Le idee possono essere:

  • Imprenditoriali: quelle che avviano il processo di governo, sono quelle che riportano all’intento strategico e a sviluppare opzioni tra loro alternative.
  • Manageriali: servono nel momento della traduzione delle decisioni in operazioni, ovvero nel momento in cui c’è bisogno di risorse.
  • Operative: relative al modo di attuazione di diversi processi ed operazioni.

Il sistema delle idee indirizza la gestione aziendale e rappresenta i valori di riferimento, cioè l’identità aziendale, il nucleo di idee che sopravvivono al cambiamento.

È abbastanza semplice intuire come, di questo grande sistema, i tratti caratterizzanti siano l’imprenditorialità e la managerialità.

L’imprenditorialità è la capacità dell’azienda di proiettarsi al futuro per individuare nuove possibilità di sviluppo.  Deve manifestarsi attraverso un comportamento che mira all’innovazione ed al cambiamento. L’accettazione del rischio di impresa è l’aspetto peculiare e caratterizzante.

La managerialità è l’insieme di qualità tecniche e organizzative che puntano a far coincidere combinazione produttiva e intuizioni imprenditoriali. Si manifesta nella capacità di sviluppare in maniera sinergica ed armonica le forze ed i fattori di natura interna ed esterna, al fine di consentire all’azienda di raggiungere posizioni di eccellenza.

L’armonica combinazione di questi aspetti fa si che il cambiamento sia continuo, ed il cambiamento è continuo allorquando agisce in ottica duale: “Un imprenditore è un esperto di marketing che sa leggere un bilancio”.

Articolo di Stefania Angelico

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