Il Modello Biopsicosociale in ambito Posturologico
Abbiamo già abbondantemente affrontato tematiche su come il corpo interagisce con fattori intrinseci ed estrinseci.
La consapevolezza di un corpo emotivo, che risponde a tutti gli stimoli provenienti dall’esterno per poi mediare con quelli interni e successivamente produrre le conseguenti risposte somatiche, ci conduce verso la sempre più precisa interpretazione dei sintomi e dei comportamenti del sistema corpo.
Le influenze sono davvero tante, basti pensare ai Cinque Modelli Osteopatici (riconosciuti dall’OMS) e alle ultime ricerche inerenti lo Stress Cronico.
La capacità o l’incapacità di una persona nell’affrontare tutti gli stress della vita, si può sicuramente manifestare in un’ampia gamma di segni fisici.
Il corpo, e quindi anche il cervello, molto stesso rispecchiano l’ambiente circostante compiendo movimenti ed assumendo atteggiamenti tipici in risposta ai fattori esterni. Dunque l’ambiente è uno degli elementi di maggiore influenza nella nostra esistenza. Possiamo interagire con l’ambiente attraverso le nostre abitudini motorie oppure attraverso modelli mentali derivanti dal mondo psicologico, sociale e spirituale.
Ad esempio: situazioni come il divorzio, il contrasto con il datore di lavoro o con i colleghi con i quali si condividono gli stessi spazi avranno un ruolo distruttivo, non solo sulla sfera psico emozionale ma pian piano sulla propria fisiologia. Infatti, la sfera psicologica, è strettamente legata alle Funzioni Meccaniche, Neurologiche, Circolatorie e Metaboliche. L’equilibrio di tutte queste sfere rappresenta la nostra capacità di adattamento agli stress ed è essenziale nel recupero e nella guarigione delle malattie. La notizia bella è che il nostro sistema muscolo-scheletrico e fasciale funge da mediatore di tutte queste cinque funzioni coordinate del corpo.
Possiamo definire, dunque, il movimento come strumento principale per il raggiungimento di una stabilità delle proprietà chimico-fisiche interne e comportamentali, che accomuna tutti gli organismi viventi.
“Ciò che la gente fa, dev’essere frutto di un adattamento”
Nella società odierna la malattia è considerata solo un imprevisto fastidioso, casuale, che rompe i programmi della vita, è una limitazione della libertà, non uno strumento di crescita né l’espressione di un senso positivo. Nello stesso momento gli addetti ai lavori valutano spesso il corpo separando la malattia dall’individuo, le emozioni dalle parti del corpo ad esse connesse o ancora si cerca di eliminare i sintomi anziché le cause considerando il malessere e non la persona perdendo di vista anche l’unità biopsicosociale dell’individuo.
“Qualsiasi malattia ci induce a compiere un viaggio alla scoperta di noi stessi, il cui risultato sarà una trasformazione della nostra vita.”
“Non riuscirò mai a superare questo dolore!”
I conflitti sorgono quando creiamo delle mappe cognitive che sono “prevenute” verso qualsiasi informazione contraria. Difatti, le persone che godono di un alto stato di convinzione sono le stesse che difficilmente incorrono in malattia mentre i soggetti che vivono conflitti di svalutazione e di devalorizzazione del sé saranno gli stessi che si imbatteranno facilmente in disturbi somatici.
Questi esempi evidenziano quanto la percezione della realtà sia determinante ai fini del raggiungimento di un buono stato di salute.
La realtà viene percepita non in base a come essa è di fatto, ma come in parte ci piacerebbe che fosse; infatti, quando ci confrontiamo con essa, utilizziamo sempre dei filtri cognitivi ed affettivi. L’insieme di questi filtri crea un “Sistema Percettivo di Riferimento”, il quale si occupa di filtrare le informazioni provenienti dai sensi, confrontare le informazioni esterne con quelle interne, costruire e consolidare le convinzioni.
“ La nostra rappresentazione del mondo determina in gran parte quale sarà la nostra esperienza del mondo, come lo percepiremo, quali scelte vedremo a nostra disposizione durante la vita”.
Il nostro sistema nervoso, in origine determinato geneticamente, costituisce la prima serie di filtri che distinguono il mondo dalla rappresentazione del mondo. Il nostro cervello, inoltre, astrae le manifestazioni con cui entra in contatto, trasformandole in altre forme di dati bioelettrici e biochimici mentre il corpo compie movimenti ed assume atteggiamenti in risposta ai fattori esterni.
Bisogna, in conclusione, intendere il corpo umano e la persona come un’unità dinamica di funzioni integrate dove il sistema muscolo scheletrico non è stato concepito solo per sostenere circa 10 metri di intestini, 150 km di vasi sanguigni, il cuore, i polmoni e gli organi sessuali; esso esprime la nostra vita affettiva ed esprime agli altri ciò che sentiamo e siamo.
Bibliografia
Osteopatia il modello biopsicosociale in ambito osteopatico (L.Orabona)
Il Ragionamento Clinico Osteopatico (C.Lunghi – F.Baroni – M.Alò)
Bioenergetica (A.Lowen)
Come funziona il cervello (S.Pinker)
Trauma e Memoria (Peter A. Levine)
Rilascio Somato Emozionale (John E.Upledger)
Il linguaggio del corpo (A.Lowen)