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Movimento funzionale

Apro questo articolo citando una frase di Ester Albini

“IL MOVIMENTO INTELLIGENTE NUTRE LA MENTE”.

Il metodo funzionale, negli ultimi anni, ha portato l’hashtag #funzionale tra le tendenze più longeve della storia dei social media. Teoricamente questo dovrebbe rappresentare un fiore all’occhiello per tutti coloro che lo utilizzano, d’altronde come citato in precedenza muoversi con cognizione di causa ci fa bene, ma dov’è l’intoppo?…

Il metodo funzionale non è una moda da sperperare solo perché ci rende fighi e alla moda, ci sono basi scientificamente provate che lo sostengono come una delle possibilità più importanti nell’ambito della preparazione fisica e, solo in secondo momento, della fitness generale.

Nasce in America con Micheal Boyle che lo descrive così: “un esercizio che coinvolge l’equilibrio e la propriocezione, eseguito con i piedi per terra e senza macchina-assistenza, in modo tale che la forza viene espressa in condizioni instabili e il peso corporeo è gestito in tutti i piani di movimento”.

Tale teoria si rifà al precedente elaborato di Gray Cook sull’allenamento “integrato” che ha definito la piramide ottimale della performance.

FUNCTIONAL SKILL

FUNCTIONAL PERFORMANCE

FUNCTIONAL MOVEMENT

Sintetizzando i concetti l’allenamento funzionale nasce dall’esigenza di prevenire gli infortuni, recuperare dagli stessi ed ottimizzare la performance sportiva.

C’è da fare, dunque, una netta distinzione tra il mondo della preparazione fisica e quello della “palestra funzionale” ma hanno come denominatore comune “il movimento”, ossia, la miglior forma di “manutenzione” che possiamo mettere in atto per il nostro corpo.

Senza movimento viene a mancare la base della piramide, il movimento funzionale si intende come la capacità del corpo di mettere in atto tutte le capacità motorie di base che si DOVREBBERO apprendere durante la crescita, solo dopo possiamo parlare di Performance e Skill.

Se mi hai seguito fino a qui sei pronto a fare una riflessione insieme a me, altrimenti se pensi di esserti distratto rileggi tutto fino a questo punto.

Siamo sicuri che il movimento proposto all’interno delle società sportive per ragazzini o all’interno delle palestre sia FUNZIONALE?

  • Cosa possono funzionalmente avere in comune due ragazzini della stessa età e dello stesso sport ma uno con 5 anni di esperienza ed uno con 2?
  • Cosa possono funzionalmente avere in comune due adulti con ernia L5S1 refertate una da 5 anni e l’alta da 6 mesi?
  • Cosa possono funzionalmente avere in comune due persone?

Una sola cosa, IL CORPO, nella sua splendida similitudine, nella sua straordinaria grandezza, unicità, complessità e funzionalità.

  • Cosa passa di mezzo?

Il proprio VISSUTO.

Questo determina la stragrande varietà di funzionamento dei corpi, l’unicità della propria corporeità e lo sviluppo dei propri mezzi di movimento.

Quindi ripetiamo tutti insieme che l’unica cosa veramente funzionale per l’allenamento è:

  • PRINCIPIO DELLO STIMOLO ALLENANTE
  • PRINCIPIO DELLA PROGRESSIVITA’ DEL CARICO
  • PRINCIPIO DELLA VARIETA’ DEL CARICO
  • PRINCIPIO DEL RAPPORTO OTTIMALE TRA CARICO E RECUPERO
  • PRINCIPIO DELLA DURATA E DELLA CONTINUITA’
  • PRINCIPIO DELLA PERIODIZZAZIONE E DELLA CICLIZZAZIONE
  • PRINCIPIO DELL’INDIVIDUALIZZAZIONE E DELL’ETA’

 

Solo se ci alleniamo seguendo la definizione di Boyle e rispettando questi Principi potremmo dire di fare un lavoro allenante funzionale, tutto il resto è Marketing.

A cura di Luigi Toscano